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Meno conosciuta per la birra rispetto alla Germania o al Belgio, in realtà anche la Repubblica ceca vanta una lunga storia birraria. Infatti, le prime produzioni di luppolo risalgono al 1118, e la birra vi veniva già prodotta da svariati anni. Il successo di questa attività ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del paese e, nello specifico,di una delle sue regioni, la Boemia.
Negli anni successivi, in tantissime città del paese vennero aperti dei birrifici. Veniva principalmente prodotta la Weissbier, o birra di frumento, una creazione e una vera e propria specialità boema, che ormai troviamo dappertutto.
Ma la vera rivoluzione della birra ceca si ha nel 1842 a Plzeň, dove venne scoperta la Pils, o Lager, nome che venne dato alle birre a bassa fermentazione. Nacque così anche la prima marca di questo stile: Pilsner Urquell. Questa scoperta sbalordì il mondo della birra, e oggi la Lager è lo stile di birra più consumato a livello globale.
Nonostante ciò, numerose guerre (la guerra dei trent'anni, la prima e la seconda guerra mondiale, ecc.) hanno perturbato questo mercato, un tempo molto fiorente. Il regime comunista del dopoguerra si occupò della produzione della birra ceca, rendendola un prodotto a buon mercato e di scarsa qualità. È stato necessario aspettare fino agli anni '80 per assistere a una rinascita delle vere birre in Repubblica ceca.
Nel 2008, la Commissione europea ha concesso alla Repubblica ceca di apporre l'etichetta europea di Indicazione Geografica Protetta (IGP). I produttori di birra sono quindi obbligati a rispettare determinate regole per quel che riguarda le materie prime e il processo di realizzazione del prodotto.
I ceci sono i più grandi consumatori di birra al mondo. Il settore birrario svolge un ruolo fondamentale nell'economia del paese, con più di quaranta birrifici industriali, dai quali due milioni di ettolitri di birra vengono esportati ogni anno all'estero.